lunedì 8 febbraio 2010

Paolo Franceschetti: Il simbolo perduto di Dan Brown



Paolo Franceschetti: Il simbolo perduto di Dan Brown

Inenascio Padidio ha detto...

A questo interessante post dell'Amico FB Paolo Franceschetti ho creato un link dal mio "DIARIO in Rete" Eascioblog. Da lì intendo fare un poderoso commento, dopo aver seguito i vari telegiornali e la interessante 2^ puntata su Rai/1: "La città dei matti", che mi ricorda il galantuomo Franco Basaglia, senza il quale non avrei potuto fare tutto quanto ho fatto, a partire dal 25/10/1993. Cordiali saluti

08 febbraio 2010 20.07

Riguardo a Dan Brown, sarà pure un brillante scrittore, ma da quanto sentito dire del contenuto dei Suoi romanzi, a partire dal "capolavoro" primo romanzo famigerato: "Il codice da Vinci", efficacemente amplificato dai media italiani perché sommo FALSO, mentre neanche una sola parola informano del sommo VERO (ma fino a quando? Ancora per poco tempo!) pur essendo un instancabile lettore di tutto, di questo simpatico giovane autore statunitense, non mi è mai venuto voglia di leggere un solo rigo di tutta la Sua produzione.
Mi ha sorpreso di essere informato, solo dal blog dell'Amico Paolo Franceschetti, che in effetti Dan Brown si autoproclama come un gran fan della Massoneria.
Senza saperlo prima, inconsciamente, è proprio questo il motivo dovuto al fatto che non l'ho letto per niente, e che sia stato tanto enfatizzato.

Non vale la perdita di spazio e tempo per scrivere altro sul romanzo "il simbolo perduto di Dan Brown", peraltro ben stigmatizzato su Paolo Franceschetti.

A proposito della bella fiction RAI: "La città dei matti", in onore, lode e gloria del grande psichiatra, FRANCO BASAGLIA, immaturamente scomparso nel 1980, a 40 anni (tanti ne aveva la diletta figlia LINDA, mia fotocopia, che però vive eternamente in me), alla fine si dice che:

Nel 1978, per liberare i pazzi dal Manicomio, ci voleva solo un pazzo!

Nel 2010, per liberare i pazzi dall'Italia e dal mondo intero globalizzato, ridotto a caotico Manicomio, ad opera della c. d. Massoneria primaria, con l'erroneo motto: "Liberare il mondo dal caos", ci vuole solo un'altro pazzo, inedito per potenza, ingiustamente chiuso in "manicomio familiare" di mq 16, dal 3/03/1994 fino a chi sa quando, condannato così a "Morte civile, condanna peggiore della pena di morte, che da 150 nessun Stato al mondo infligge.
Il ricovero fu malvagiamente disposto dal Chiar.mo Prof. VINCENZO BONAVITA, scienziato di fama nazionale, denominato " 'o capitano " (così lo definì una decina di anni fa un Suo collega alla TV di Marzullo).
Su cosa fondò il professore la Sua terribile diagnosi e terapia?

La fondò su delazione di una mia malvagia cognata, di nome GRAZIA, associata a mia sorella MARIAGRAZIA, altra malvagia, entrambe assatanate del "dio Denaro" da salvaguadare ad ogni costo.
A dette 2 sciagurate congiunte, io (attore autodidatta) cosa feci?
Feci delle semplici SIMULAZIONI di persona che ha irrimediabilmente l'io fratturato.
Fino a quando si potrà tenere chiuso in Manicomio il più grande ATTORE di tutti i tempi?
A tutti i miei amati connazionali, giammai ai posteri, la... semplice sentenza!

Questo gran Signore,"dio Soldi" VINCENZO BONAVITA (unitamente a dette familiari e pochi altri soggetti) quando sarò omologato (riconosciuto legalmente in Italia) autentico innamorato "pazzo/stolto/debole" di DIO, mi dovrà favorire interamente tutto il Suo patrimonio mobiliare e immobiliare, a titolo di onorario dovutomi per legge.

Nell'Opera epistolare e profetica LA DIVINA COMMEDIA BIS, inoltre, è scritto che dovrà pure varcare le patrie galere, unico inferno di espiazione. Così dovrà essere! :) :) :)


AVVERTENZA

Come è iniziata LA DIVINA COMMEDIA BIS si può leggere QUI, mentre 8 pagine finali dell'8/12/2005 le ho pubblicate in PDF.


ATTENZIONE!

Relativamente al contenuto, la mia Opera, composta nell'arco di 12 anni, da innamorato "pazzo/stolto/debole" di DIO (depositata presso il critico d'arte Vittorio Sgarbi), supererà immensamente la DIVINA COMMEDIA di Dante Alighieri. Egli è immortale Sommo Vate, mentre io sono... sommo stronzo! Egli ha operato in versi nell'aldilà, io ho operato in prosa napolitaliana nell'aldiqua.
Gloria a Te, Signore! :) :) :)

Inenascio Padidio

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