domenica 25 ottobre 2009

INENASCIO PADIDIO, da “Pazzo/Stolto/Debole di DIO", oggi compio 16 anni.

Inenascio Padidio, dal 1/11/2003, in “Felicità perfetta”, in termini di “Pienezza dell’Essere”.
L’uomo giusto, a cui nessuno può togliere o aggiungere una sola briciola di benessere raggiunto, per la Grazia della Fede in Cristo senza il dubbio, come reiteratamente richiesto dal Figlio dell’Uomo Cristo.


Sì, proprio così, sono trascorsi 16 anni dalla mia nascita a “Pazzerello del Signore”.
Tutto è iniziato nel lontano 25 Ottobre 1993, come pubblicato QUI.
Mi trovavo a vivere a casa di mia madre Olimpia da ben 2 anni, pacificamente separato dall'amata moglie Annamaria, e dilette 3 figlie: Valeria Linda e Cinzia, dal 23 Luglio 1991.

Ricordo che mia moglie, quando veniva ogni 15 giorni a casa di mia madre per consegnare la biancheria e ritirare quella da pulire, spesso mi diceva: «Ma vedi questo tuo signore come ti ha combinato con il lavoro! Ma come fai a credergli?». Novembre 1993: mia moglie aveva 54 anni e le 3 figlie, rispettivamente, 27, 25 e 21 anni. I miei affetti più cari, già pensavano che io ero divenuto 'pazzo', nell'accezione di persona irragionevole.

Quattro donne che, in cuor loro, si ritenevano profondamente deluse dalla mia persona. Avevo un solo rammarico, quello di non poter condividere il senso insopprimibile di pace e gioia che sentivo dentro di me. Ricordo che allora, inviando numerosi fax alla trasmissione «Sgarbi quotidiani», speravo tanto di poter avere un'assunzione alla "Fininvest" di Silvio Berlusconi, quando lo conoscevo come più grande editore italiano, che si accingeva a "scendere in campo" politico. Soltanto così, con un buon posto di lavoro, sarei potuto rientrare degnamente in famiglia ed abbracciare moglie e figlie. Quando, invece, sarebbe bastato che ognuna di esse, volontariamente, avesse deciso di dedicare al massimo 4 ore di lavoro giornaliere. La moglie Annamaria nella sua professione tipografica di legatrice di libri e riviste, mentre le 3 figlie avrebbero potuto dedicarsi, con turni giornalieri di 4 ore, ad apparecchiatura di fotocopiatura. Strumenti che avrebbero potuto disporre a loro piacimento. Purtroppo, tale eventualità, io alla moglie non potevo neanche ipotizzarla. Valeria si era laureata in sociologia nel novembre 1992 e sarebbe stata una vera bestemmia il solo pensiero di adibirla, per 4 ore giornaliere, a lavoro "degradante" di fotocopiatura, tanto più che seguiva attività di ricerca a Benevento, procuratole dal docente che l'aveva laureata e dove non riceveva alcun compenso, eccetto le sole spese di viaggio. Doveva iniziare così la carriera da laureata.