mercoledì 31 dicembre 2008

Nell’Anno 2009, Inenascio Padidio risolverà bene la Crisi economica e si praticherà la “decrescita serena” in Europa.

LINDA, diletta figlia mia, il tuo sorriso mi carica e mi rende invincibile, in Sapienza.
Godi dal Cielo con mamma ANNAMARIA, mentre io già godo sulla Terra.
Spero che VALERIA e CINZIA siano informate di me su Internet.

Il titolo dell’attuale post di fine Anno 2008 è l’oggetto della Gmail APERTA diretta al Capo del Governo Berlusconi. Per c.c. e c.c.n. la riceveranno oltre 333 destinatari delle massime istituzioni dello Stato e delle Comunicazioni mass-mediali, seguiti da Amici bloggers del Bel Paese.

Poiché in questo mese ho già comunicato in Gmail APERTA c.s., mettendo troppa “carne in pentola”, sono venuto nella saggia decisione di rimandare l’invio di questa Gmail APERTA, a dopo il prossimo mese di gennaio 2009. Per dare il dovuto tempo necessario per leggere e conoscere dai miei 2 blogs e 3 VideoInenascio YouTube.

Per 31 giorni mi asterrò dal pubblicare post su Splinder e Blogger Google, VideoInenascio su YouTube, e mi asterrò anche a postare commenti su blogs altrui, sul Forum ATTUALITÀ – Community la7 e su OKNOtizie di Alice.it
Mi pongo da domani in serena aspettativa di 1 mese.

Risponderò grato, con molto piacere, unicamente, ad eventuali commenti o domande di chiarimenti che, eventualmente, comunque riceverò.

I cari semplici Amici colleghi bloggers di Splinder e Blogger Google, che non se la sentono né di commentare, né di domandare alcunché, sono da me comprensibilissimi, perché si trovano nella condizione mentale, esattamente come mi trovo io: «Incapace d’intendere e volere». Io non posso imputare loro di niente, perché palesemente INNOCENTI, come innocente io sono ritenuto dal Sovrano Popolo Italiano. Sono però da me vivamente pregati di “passare parola” sul grande Web, per diffondere nella maniera che riterranno più a loro congeniale, la conoscenza della vicenda giuridica, che la mia umile persona vive dal 3 marzo 1994. CONTROVERSIA ineludibile.
Infine, chiunque è da me autorizzato a riportare qualsiasi testo (anche tradotto in altra lingua europea) di cui sono autore, in quanto l’ho rilasciato con Licenza Creative Commons di Pubblico Dominio (da perfezionare, se ancora non l’ho registrato è perché poco pratico in merito), pertanto non devono avere alcuna preoccupazione di violazione della legge sul diritto d’autore. Nessuno avrà da lamentare violazione di sorta.

Trascorrerò la mezzanotte di fine Anno 2008, sempre nella massima serenità, gioia e felice sobrietà.
Ancora un circolare augurio di splendido nuovo Anno 2009 dal Vs. Amico aff.mo

Inenascio Padidio :) :) :)


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2° Video - LO SPLENDORE DELLA VERITÀ - Pt. 1/2





mercoledì 24 dicembre 2008

«Eascio e ”LA DIVINA COMMEDIA BIS”. Un fatto: come e perché» [2^ Puntata]

AVVERTENZA:
Questo post contiene la copia del testo integrale della IX Epistola dell'Opera epistolare e profetica "LA DIVINA COMMEDIA BIS", datata 22/03/1996, dalla quale comincia ad emergere il GIUSNATURALISMO, ovvero il DIRITTO NATURALE, posseduto da ogni persona umana. Diritto che nessun DIO, né terreno, né celeste, può contrastare.

Nel riprendere questa 2^ Puntata, sono venuto alla determinazione di non pubblicare altri numerosi fax che inviai a varie trasmissioni televisive e conduttori, nei mesi successivi al 25/10/1993 (giorno seguente all’essermi trovato, per pochi secondi, rapito al 3° cielo, come raccontato da S. Paolo) . Mi limiterò a riassumere brevemente, per passare poi a pubblicare la IX Epistola all’Opera epistolare e profetica “LA DIVINA COMMEDIA BIS”.
Nei mesi di novembre e dicembre 1993, iniziai un carteggio con l’amatissima catechista di “Radio Maria”, nonché medico, Anna Maria Cenci, a cui mi rivolsi per portare a conoscenza di questa popolare autrice di esegesi biblica, appassionata teologa cristiana, la visione mistica capitatami, e da cui avevo intuìto che, attraverso di me, si sarebbe consolidato sulla Terra il “Regno di Dio”. Pensavo di poterla avere come una sorta di “Direttore spirituale”. Quando nel successivo giugno 1994 terminò la relazione epistolare da parte Sua, per avermi comunicato che non poteva telefonarmi per motivi familiari, compresi che nella missione ricevuta dal Cielo dovevo essere guidato unicamente dallo Spirito Santo, senza che mi sarei dovuto preoccupare di alcunché, concepivo che comunque e qualunque decisione avessi preso, sarebbe stata Volontà di Dio. Sommo Bene.
Nei suddetti mesi, sempre in uno stato di coscienza semialterato, fui preso da una smodata manìa di inviare fax, innanzitutto alla trasmissione di Canale 5 “Sgarbi quotidiani” per commentare, da persona saggia, alle eloquenti disquisizioni del noto parlamentare e critico d’arte On.le Prof. Vittorio Sgarbi. Poi a tutte quelle trasmissioni televisive da me ritenute immorali nei temi trattati: «Maurizio Costanzo Show», su Canale 5; «Cielito Lindo» su Rai/3, condotta da Athina Cenci; «Magazine 3» su Rai/3, condotto da Gloria De Antoni, Daniele Luttazzi e Oreste De Fornari; infine, all’inizio di gennaio 1994 alle trasmissioni su Canale 5, dove vivacemente si esibiva il ‘giornalaio’ Gianfranco Funari.
Tutti questi documenti, manoscritti e dattiloscritti prodotti, li raggruppai in 1 fascicolo di circa 200 pagine, elegantemente rilegato e, nelle date di 14, 28 e 31 gennaio 1994, inviai con Raccomandata A.R. a V. Sgarbi, quale maggior critico d’arte e Silvio Berlusconi, quale massimo Editore Italiano.
Nacque così l’Opera epistolare e profetica “LA DIVINA COMMEDIA BIS” in 13 Epistole + altre 3 Epistole di APPENDICE (a tutto l’8 dicembre 2005, vale a dire in un arco temporale di ben 12 anni).
La numerazione alle Epistole è stata data “a posteriori”, dedotta dalle Raccomandate A.R. inviate a V. Sgarbi. Oggi posso riepilogare che con le prime 3 Epistole, prodotte nei 3 mesi successivi alla visione mistica dell’ottobre 1993, intendevo di “raddrizzare” nelle fondamenta l’Italia, e di conseguenza tutte le Nazioni, con la forza della scienza morale. Mentre per tutte le successive Epistole dell’Opera, intendo farlo efficacemente, con la forza della scienza giuridica, confortato dal fatto che il nostro Stato è pure riconosciuto «Primario “Stato di Diritto”» principalmente a motivo del “Diritto Romano” ancora oggi studiato nelle Università.
Cos’è che m’ha dato tale certezza? Tale certezza l’ho avuta da una banale lite, con toni altisonanti a dismisura, avvenuta nella mia famiglia d’origine, tra me e l’unica sorella (tra 6 figli) Mariagrazia, detta «’a Nennella», per squallidi motivi d’interesse, da parte della sorella, vera e propria sfegatata “assatanata del dio Denaro”, ancora oggi satanicamente contro di me ma che, minimamente, neanche mi scalfisce. Detta altisonante lite avvenne esattamente il giorno di mercoledì 23 febbraio 1994.
La sorella sùbito cominciò a diffamarmi quale “pazzo” (da chiudere in manicomio) e, con l’aiuto di una mia cognata e marito, fratello Ciro sùccube della moglie, riuscirono il 2 marzo 1994, a farmi certificare dal noto neurologo di fama nazionale, Chiar.mo Prof. Vincenzo Bonavita, «... affetto da "Psicosi delirante”» e necessitante «... di trattamento psichiatrico obbligatorio essendo pericoloso per sé e per gli altri». Mi rifiutai di effettuare una terapia a base massiccia di HALDOL con generoso premio di Lit. 50 milioni offertomi dal fratello. Non potevo accettare neanche per tutto l’oro del mondo, ritenendomi una normale persona proprio come mi ritengo oggi.
Fu così che dovetti rinunciare per sempre all’affetto dell’amata moglie e dilette 3 figlie, a cui 25 anni di lavoro doppio avevo dedicato. Rinunciai anche alla mia vita, pur di far risultare la verità del madornale errore commesso dallo ‘scienziato’ medico V. Bonavita, al fine di arricchire la famiglia dal risarcimento danni subìti dal professore. Ma, da allora, ancora oggi le 2 dilette figlie superstiti (VALERIA, sociologa in Roma dal 1994, e CINZIA, coniugata a Napoli dal 2004) e l’intero Popolo Italiano sono, erroneamente, dalla parte di detto medico. Questa è la CONTROVERSIA da dirimere tra me e tutti gli amati connazionali. Dirimendo la quale, benefici impensabili deriveranno, non più alla mia famiglia, bensì al Sovrano Popolo d’Italia e, conseguentemente, a tutti i Popoli delle Nazioni. Tutto ciò è frutto della mia “divina Sapienza”.
Così ho deciso di non pubblicare nel mio “DIARIO in RETE” tutte le Epistole dell’Opera. Mi limiterò a pubblicare quelle più significative, tra cui è da annoverare la IX Epistola, spedita in data 22 marzo 1996.
La riporto, ribattendola al PC e limitandomi a riportare, dei 22 destinatari, le sole personalità istituzionali e pubbliche note a tutti i lettori:
RACCOMANDATA A.R. – 22/3/1996
1) All’Ill.mo Signor Presidente della Repubblica Italiana
On.le OSCAR LUIGI SCALFARO
Palazzo del Quirinale – 00100 Roma

2) All’Ill.mo Signor Presidente del Senato
Sen. Prof. CARLO SCOGNAMIGLIO
Palazzo Madama – 00100 Roma
3) All’Ill.ma Signora Presidente della Camera dei Deputati
On.le Dr.ssa IRENE PIVETTI
Palazzo Chigi – Piazza Montecitorio – 00100 Roma
e, per conoscenza:
4) Al Veneratissimo Papa S.S. GIOVANNI PAOLO II
Segreteria di Stato della Santa Sede
Città del Vaticano – 00120 Roma
Riferimenti precedenti:
Raccomandata A.R. del 26/04//95 – Telegramma del 16/05/95.
5) All’Ill.mo Signor Ministro della Giustizia
On.le Prof. VINCENZO CAIANIELLO
Ministero di Grazia e Giustizia – Via Arenula – 00100 Roma
Riferimenti precedenti:
Raccomandate A.R. del 13/06/94 – 07/07/94 – 17/09/94 – Telegramma del 25/10/94
Raccomandate A.R. del 10/12/94 – 13/01/95 – 26/04/95.
6) All’Ill.mo Signor Ministro per la Famiglia
On.le Prof. ADRIANO OSSICINI
Ministero degli Affari Sociali – Via Barberini, 47 – 00187 Roma
Riferimenti precedenti:
Raccomandata. A.R. del 17/09/94 – Telegramma del 25/10/94
Raccomandate A.R. 10/12/1994 – 13/01/95 – 26/04/95.
7) All’Ill.mo Signor Ministro della Sanità
On.le Prof. ELIO GUZZANTIMinistero della Sanità – Viale delle Industrie, 20 – 00144 Roma
Riferimenti precedenti:
Raccomandata. A.R. del 17/09/94 - Telegramma del 25/10/94
Raccomandate A.R. del 10/12/1994 – 13/01/95 – 26/04/95.
8) All’Ill.mo Signor Presidente “Forza Italia”
On.le Dr. SILVIO BERLUSCONI
Via dell’Anima – 00100 Roma
Riferimenti precedenti:
Raccomandate A.R. del 15/01/94 – 28/01/94 – 17/09/94
Telegramma 25/10/94 – Raccomandate. A.R. del 13/01/95 – 26/04/95.
9) All’Ill.mo Signor Parlamentare Indipendente
On.le Prof. VITTORIO SGARBI
Camera dei Deputati – Piazza Montecitorio – 00100 Roma
Riferimenti precedenti:
Raccomandate A.R. del 15-28-31/01/94 – 21/03/94 – Espresso del 23/03/94
Raccomandate A.R. del 13/01/95 – 26/04/95.
10) All’Ill.mo Signor Parlamentare
On.le Avv. ALFREDO BIONDI
Camera dei Deputati – Piazza Montecitorio – 00100 Roma
Riferimento precedente:
Racomandata A.R. del 26/04/1995.
11) Alla Gent.ma Dr.ssa MARIA BOCCHETTO FERRINIResponsabile del Servizio Sanità Mentale
A.S.L. NA/5 – Via Marconi – 80056 Ercolano (NA)
Riferimento precedente:
Visita psichiatrica Inenascio Padidio del 29/06/1995.

12) Chiar.mo Prof. VINCENZO BONAVITA
Direttore della Clinica Neurologica nella Facoltà di Medicina e Chirurgia
dell’Università di Napoli
Via Mergellina, 23 – 80100 Napoli
Riferimento precedente:
Consulenza Neurologica ordinata da Inenascio Padidio per il fratello Ciro.
Ricevuta N. 669 del 02/03/1994.

13) Chiar.mo Prof. RAFFAELE AJELLO, Direttore del Dipartimento
di Storia del Diritto e delle Istituzioni in Età Medievale e Moderna
Via Mezzocannone – Sede Universitaria – 80100 Napoli
Riferimenti precedenti:
Raccomandate n. 4, Ris.Pers., consegnate a s.p.m. nei gg. 4-13-17-24/05/1994

14) Alla Gent.ma Dr.ssa ANNA MARIA CENCI
Corso Italia, 66 – 20122 Milano
Riferimenti precedenti:
Espressi postali del 26/11/93 – 20/12/93 – 06/02/94 – 09/05/94 – 06/06/94.
15) Al Ben.to Giornalista Dr. ENRICO MENTANA e
Alla Ben.ta » Dr.ssa PIALUISA BIANCO
c/to Redazione TG/5 – R.T.I. S.p.A.
Viale Aventino, 26 – 00184 Roma
Riferimenti precedenti:
Raccomandate A.R. del 17/09/1994 – 26/04/1995.

Oggetto
: RIVENDICAZIONE del DIRITTO di OMOLOGAZIONE del cittadino italiano INENASCIO PADIDIO quale “pazzo di DIO”, con decorrenza 25 ottobre 1993.

Illustrissime Personalità,
per quanto in oggetto e per essere ben compreso, rendo il significato da me inteso di “pazzo di DIO”, con la seguente definizione: «Inequivocabile condizione di alienazione per la divinità»; ovvero, di trovarmi nella condizione umana che per effetto di un sistema di vita che mi riduce a strumento per conseguire fini a me diametralmente opposti e del tutto estranei, ho sentito e sento di non appartenere più a me stesso, bensì al Signore GESÙ CRISTO (=DIO). Ancora, in termini più chiari e limpidi: «Sono un ALIENATO; ossia UNO che ha smarrito l’uso della RAGIONE, che è fuori di sé, ma UNICAMENTE al cospetto di DIO».
Premetto che da tutto il passato e presente, una sola persona è stata esattamente agli antipodi del mio attuale ESSERE: il Prof. FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE.
Egli è stato la mente maggiormente dotata; mentre io sono quella minimamente dotata dell’umanità. Egli ha negato DIO in quanto DIO; viceversa io esulto e gioisco in DIO in quanto DIO. Egli ha definito PAOLO, il mio Autore prediletto, con epiteti orribili, quali: ‘spaventoso impostore’, ‘psicopatico’, ‘vendicatore’, ecc. Io, in piena umiltà, Gli rendo ONORE e GLORIA, definendolo il PIÙ GRANDE BENEFATTORE delle genti. Per me è stato Colui che, da una lettura sia pure superficiale, delle SUE LETTERE, ha dato la ‘prova del nove’ sulla VERITÀ di CRISTO. Ancora NIETZSCHE ha pronunciato il Suo giudizio di condanna del Cristianesimo con accuse più spaventose ed infamanti che mai siano state formulate dalla bocca di un accusatore, definendolo «unico imperituro marchio d’abbominio dell’umanità». Io ritengo il CRISTIANESIMO e la SANTA CHIESA CATTOLICA di CRISTO il SUMMUM BONUM del genere umano. Questo straordinario, unico nel suo genere, pensatore Tedesco, ha concepito il superuomo senza DIO, propugnando la trasvalutazione di tutti i valori, a partire dalla fine della sua opera Der Antichrist, 30 settembre 1888, quale «Dì della salute, nel primo giorno dell’anno uno», con una «Legge contro il Cristianesimo»; una guerra mortale contro questa meravigliosa istituzione divina. Io non concepisco a parole, ma dimostro concretamente, da comune persona umana, il SUPERUOMO unicamente per/con/in DIO e propugno invece la PACE UNIVERSALE, con la giusta rivalutazione dei Sacri Valori Cristiani, a partire dal giorno del mio primo raptus di follìa, riportato in oggetto, per addivenire, all’inizio del “TERTIO MILLENNIO ADVENIENTE”, al cùlmine del Trionfo plebiscitario mondiale di Nostro Signore GESÙ CRISTO. In questo giorno, il più austero di tutti i tempi, ogni uomo/donna, senza alcuna eccezione, all’Evangelica domanda: «Quando il Figlio dell’Uomo ritornerà, troverà la Fede sulla Terra?», potrà beatamente rispondere: «Sì, Signore Gesù!, dappertutto, ma solo grazie alla Tua GRAZIA!».
È noto che NIETZSCHE nella prima decade del gennaio 1889, crollando psichicamente, si sbizzarrì con “biglietti dalla pazzìa” ad amici, prìncipi regnanti e uomini politici, in seguito ai quali fece repentinamente il Suo ingresso in Clinica per Malattie Mentali, dove si ridusse ad una larva di uomo, al punto che il fondatore dell’antroposofia, RUDOLF STEINER, incontrandolo a Weimar nel 1897, disteso sul divano con occhi spenti, sguardo passivo e inerte, lo definì: ‘l’ottenebrato’.
Per concludere questo paragonaggio breve tra me, “pazzo di DIO” e NIETZSCHE “pazzo di SE STESSO”, termino ritenendo che Egli, andando incontro alla morte il 25 agosto 1900, e quindi con un’agonìa di circa 12 anni, checché se ne sia oceanicamente scritto, implicitamente ha partecipato, come PAOLO, PIETRO e tutti i comuni mortali, ai patimenti e sofferenze di CRISTO, quale GIUSTIZIA di DIO per la redenzione dell’intera umanità.
Per l’accoglimento della rivendicazione in oggetto specificata, dovrà rivelarsi che io, a partire dal 25 ottobre 1993, sono stato preso da una moltitudine di “raptus di follìa epistolare”, unicamente manifestati attraverso il fax/telefono a svariate spiccate personalità attive del nostro tempo. Questi fax folli sono stati da me accuratamente raggruppati in un fascicolo di 200 pagine a cui ho dato il titolo: “LA DIVINA COMMEDIA BIS”. Di tale fascicolo, nel gennaio 1994, ne ho spedito, a mezzo Raccomandata A.R., una copia all’On.le Prof. VITTORIO SGARBI, da me ritenuto massimo esponente della Cultura Italiana; un’altra copia all’attuale Presidente Politico, On.le Dr. SILVIO BERLUSCONI, che in quei giorni ritenevo il più affidabile e potente Editore Italiano.
Qual è il principale attributo del sottoscritto “pazzo di DIO? È quello di possedere una sapienza tale da poter risolvere qualunque problema della martoriata umanità.
Bando alle astrazioni, passo ad atti concreti propri di un uomo con i piedi per terra.
Il problema che mi sta molto a cuore e che per primo ho desiderato di risolvere a partire dalla mia conversione, avvenuta nel gennaio 1990, a pochi giorni dalla scomparsa del mio caro fratello di sangue FRANCESCO, è stato quello di AZZERARE il Debito Pubblico dello stato Italiano. Da “pazzo di DIO” come ho pensato di risolverlo? Guadagnando tanti soldi da soddisfare tutti i risparmiatori ‘poverini’, detentori dei Titoli di Stato.
Ma se il più grande mago illusionista del mondo, David Copperfield, guadagna appena 40/50 miseri miliardi all’anno, riuscendo a volare con la bella Claudia; a far scomparire la Statua della Libertà e ha in progetto addirittura il raddrizzamento della Torre di Pisa, cosa potrò mai fare io per guadagnare subito oltre 2 milioni di miliardi di lire? Sembra un’impresa più che titanica, assolutamente impossibile! Ma non solo a DIO, anche al “Suo pazzo” niente è impossibile! Per me le cose impossibili divengono bazzecole! Vere e proprie quisquilie!Gloria a Te, Signore!”.
Dunque, possedendo un’immensa sapienza, ho pensato sùbito di commercializzare a sole 100 miliardi di lirette svalutate per LEZIONI SEMPLICI e ad un numero illimitato di miliardi di lire per quelle SPECIALI. In entrambi i casi, essendo un signore, concedo una bella franchigia di Lit. 3 miliardi, suscettibile di elevarla o abbassarla a mio insindacabile piacimento, a seconda dei soggetti, come specificato nelle mie precedenti Raccomandate del 17 settembre 1994 e marzo 1995, riportate nei riferimenti delle Personalità a cui la presente è inviata per conoscenza.
Che bufala! Si obietterà che con questi ONORARI astronomici, mai potrò avere un solo cliente! Fosse anche il più ricco del mondo! Questo è vero per i pazzi di se stessi o del mondo, non così per il “pazzo di DIO”! Io, per ora, tanto per non complicare la bella faccenda, scrivo soltanto che ho trovato l’espediente per cominciare ad avere sùbito una clientela consistente in tutto il glorioso Popolo Italiano; ovvero, tutti i cittadini d’Italia, ovviamente, in maggiore età legale, vale a dire nelle piene capacità d’intendere e di volere.
E che cavolo mai ho escogitato per ricavare un tale risultato? Mi sono servito di vari anonimi ‘deficienti’ e di un principale ‘baccalà’ nella persona dell’amabile Chiar.mo Prof. VINCENZO BONAVITA, Direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Napoli, in veste privata; per completare la ricetta, ancora ‘3 baccalà’, nei componenti di un Collegio Medico-Psichiatrico, presieduto dalla Gentile Dr.ssa MARIA BOCCHETTO FERRINI, responsabile del Servizio Sanità Mentale dell’A.S.L. NA/5 dei Comuni di Portici-Ercolano in Provincia di Napoli. Come si vede, si tratta di comuni e semplici ingredienti; infatti, deficienti e baccalà pullulano dappertutto.
I citati Signori e Signora, operatori neuropsichiatrici pubblici e privati, sono rivestiti di un’Autorità loro derivante dal DIRITTO OGGETTIVO del nostro Stato di Diritto. Vale a dire che le loro diagnosi e responsi collegiali integrano l’insieme delle leggi e delle norme che la civile convivenza, rappresentata dallo Stato, impone ai singoli. Queste Autorità scientifiche sono state da me sapientemente indotte in madornale errore e dal momento che essi agiscono in nome e per conto del Sovrano Popolo Italiano, e quindi in forza di legge, tutta la comunità è costituita errante nei miei confronti, trasformando così in LEGGE SUPERIORE il mio DIRITTO SOGGETTIVO esistenziale.
Il Prof. VINCENZO BONAVITA, il giorno 2 marzo 1994, a mia insaputa e di Suo pugno ha scritto su foglio intestato: «Certifico che Inenascio Padidio, di anni 55, di Xxxxxxx (Viale Xxxxxxx, 59) è affetto da ‘psicosi delirante’. Egli necessita in atto di trattamento psichiatrico obbligatorio, essendo pericoloso per sé e per gli altri.» (segue firma autografa). Su un altro foglio intestato (ricetta per la Farmacia) ha poi prescritto una ‘energica’ terapia a base di farmaci antimaniacali, come Haldol fiale e gocce in dosi elevate; farmaci antitremorici, come Akineton ed altri farmaci di uso neurologico e cardiologico. (Cfr. Allegato A all’Allegato N. 3 che in seguito citerò).
La troika medica-psichiatrica pubblica già citata, presieduta dalla solerte e pimpante Gentile Dr.ssa MARIA BOCCHETTO FERRINI, in data 29 giugno 1995, tra varie stupidità, così ha sottoscritto «(…) Disturbo paranoide di personalità in fase di viraggio verso il disturbo delirante. (…)». (Cfr. Allegato C al citato prossimo Allegato N. 3). Ottenere tale preziosissimo documento pubblico per me è stato come un gioco da bambino.
In 30 secondi ho dato ai suddetti 3 medici la dimostrazione pratica (performance già ben collaudata) di essere un ISTRIONE PERFETTO, riscuotendo un istintivo scrosciante applauso come spesso si vedono alla TV. Subito dopo, lievemente ansitante per lo sforzo e l’emozione, ma con la massima serenità e buon garbo ho fatto loro visionare il certificato originale del Prof. BONAVITA. Affermando che questi, per il madornale errore commesso, mi doveva favorire giuridicamente tutto quanto il Suo patrimonio. «E perché?» mi domandava la Dr.ssa BOCCHETTO. «Perché questo scienziato può praticare la psichiatria al mondo intero, ma a me no!». Il Dr. Amati alla Sua destra la guardava annuendo come per dire «Quest’uomo ha ragione!» ma, per mia fortuna, la boriosa e superba sapientona mi obiettava: «Ma il Prof. BONAVITA ha pure il diritto di critica! Lei adesso non la fa?». «Ma quale diritto di critica! Se per questo documento sono da 16 mesi privato di moglie, figlie e fratello! Lei mi dirà che dalla moglie posso pure divorziare; ma dalle figlie e dal fratello, che si può forse divorziare!? E poi… ecco qua! Questa è la risposta del Ministro BIONDI, a cui in extremis mi sono anche rivolto, come mi spiega questi lusinghieri auguri formulatomi?». Lei attribuì il riscontro ricevuto dal Ministero di Grazia e Giustizia una semplice formalità, del tutto priva di alcun valore sostanziale. L’esame psichico così si concluse: «Ad ogni modo io sono tenacemente determinato a spendere tutti i restanti giorni della mia vita! Il Professore BONAVITA mi dovrà trasferire tutto quanto il Suo patrimonio!». «Ma allora è patologico!». «Se Lei è convinta di questo, ebbene, sì! è patologico!» Si sciolse la seduta e rimasi solo con il Dr. Amati, che m’invitò a fare 3 disegnini: un albero, un uomo e una donna, addirittura dando a questi ultimi un’età. Al che io mi rifiutavo per la vergogna, essendo da sempre negato in questa disciplina. E poi… non ci avevo mai provato! Mi chiedeva qualcosa che da tutta la vita non avevo mai fatto. A scuola ero bravo nel solo disegno tecnico; in quello ornato ero una frana, anche perché mai avevo avuto una sola lezione d’insegnamento. Insistette molto a che ugualmente ci provassi, facendomi intuire che era necessario per completare l’esame. A malincuore scarabocchiai in 2 minuti i 3 disegnini richiestomi. Li giudicai orribili rispetto a quelli che fanno i bambini di prima elementare. L’uomo e la donna risultarono “senza età”.
Il Dottore mi congedò così: «Va bene Signor Inenascio, può andare; la chiameremo noi per telefono per ritirare il risultato dell’esame». Era il 29 giugno 1995; dopo circa 10 gg. Mi avvisarono che potevo ritirare il responso dell'esame.
Tutto ciò è originato da una mia sublime finzione in famiglia di essere diventato pazzo. Dalla Bibbia sappiamo che pure DAVIDE per sfuggire alla morte si finse pazzo. Il Suo figlio del peccato con BETSABEA, il proverbiale SALOMONE, per conoscere la verità tra due donne che si contendevano un bambino ordinò ‘pazzamente’ di passarlo per la spada e ridurlo in 2 pezzi da consegnare alle 2 contendenti. Un atto ‘pazzo’ fece anche quel grande che sapeva di non sapere: SOCRATE, che trangugiò impassibilmente la cicuta pur avendo la possibilità di poter sfuggire all’iniqua condanna. Ancora TOMMASO CAMPANELLA nel secolo inquisitorio, per sfuggire alla condanna a morte simulò la follia. Su questo tema potrei ancora citare, ma è più che sufficiente a giustificare che per ottenere l’azzeramento del Debito Pubblico tanto agognato, io sia ricorso ad un espediente folle. Approfitto per associarmi e rendere onore a quel magnifico figlio di prete che fu ERASMO da ROTTERDAM per il Suo capolavoro di somma bonaria ironia: Elogio della Follia.
Il 3 marzo 1994, giorno successivo alla suddetta diagnosi e terapia del Prof. BONAVITA, quando ero in procinto di ricongiungermi in famiglia per essere separato da mia moglie ANNAMARIA V. dal 23 luglio 1991, in seguito ad un mio gravissimo torto arrecatoLe, si verificò che mio fratello CIRO e sua moglie Rag. MARIAGRAZIA R., furtivamente, ma in tutta buona fede, si precipitarono dalla mia metà affinché tentasse Lei di convincermi a sottopormi alla ‘provvidenziale’ terapia prescritta dallo scienziato BONAVITA, di provata ineccepibile bravura, per salvarmi da un terribile stato di follia che, a dire del Professore, vi erano 30 giorni ancora per evitare che sprofondassi in uno stato irreversibile. Ma la mia amata moglie, carne della mia carne, oppose un netto rifiuto, con la giusta motivazione che se io da due anni ero con la mamma benevolmente accolto, sin dall’inizio della disavventura familiare, ancora a maggior ragione dovevo rimanerci per sempre, dal momento che ero stato accertato gravemente infermo di mente dalla scienza ufficiale più attendibile; perdippiù, «PERICOLOSO PER SÉ E PER GLI ALTRI». Lei, conoscendo bene il marito da 38 anni, non poteva fare proprio niente per convincermi; drasticamente accomiatava i congiunti aggiungendo che se il padre (cioè io) fosse rientrato in famiglia, la più piccola delle 3 figlie (allora rispettivamente di 28, 25 e 21 anni) nella migliore delle ipotesi, se ne sarebbe scappata di casa per la disperazione e la vergogna di avere il padre pazzo!

Successivamente, nella settimana santa della Pasqua 1994, mia moglie per telefono mi comunicò un netto rifiuto di una mia offerta di 1 milione di lire; da un’assemblea di famiglia avevano all’unanimità decretato che da me non desideravano assolutamente ricevere più niente, per non avere la nomèa esecrabile «che non mi volevano però i soldi li prendevano».

Fino a quel tempo mia moglie, 2 volte al mese, mi recapitava personalmente, a casa di mamma, la biancheria intima pulita, ritirando quella da pulire. Con il nuovo evento io Le dissi che dal momento che da me non accettava più soldi, non si doveva disturbare ancora di provvedere agli indumenti. In riferimento alla terapia allucinante del Professore BONAVITA, La esortai accoratamente ad avere molta pazienza: avevo finalmente azzeccato molto di più di un 13 miliardario al Totocalcio; mi occorreva solo del tempo per esigerlo, dopo di ché Le avrei acquistato e donato non solo l’appartamento che abita in fitto dal 1969, che tuttora è posto in vendita, ma anche l’intero palazzo di fronte. Al che mia moglie non mi fece alcun cenno; pensò in cuor suo che io davvero avevo perso irrimediabilmente l’uso della ragione. Da allora non mi sono più visto né sentito neanche per telefono con moglie e figlie, ovviamente, i miei affetti più cari.

Per raggiungere l’obiettivo tenacemente propostomi dovevo sopportare l’ira furibonda di mio fratello CIRO per essere stato cocciutamente renitente alle ‘benefiche’ cure prescritte dallo scienziato e per le mie iniziative segrete contro il Prof. BONAVITA e l’infausta diagnosi, addirittura ho dovuto tollerare che mi odiasse al punto di vergognarsi profondamente di avermi come fratello. Con questo mio congiunto e tutta la Sua famiglia non mi vedo e sento dal 3 marzo 1994.
Per tutta la strategia ho dovuto, di conseguenza, annichilirmi alla stregua di un verme, oggetto di massimo ludibrio. Ma al cospetto dell’annichilimento ‘pazzesco’ di CRISTO, quale espediente divino per elevarci a tale dignità, cosa rappresenta? Per me è un Paradiso Terrestre; ovvero gioia nella Sua Luce!

Per i miei cari ho pregato e confidato nel Signore che non arrivassero alla disperazione.

Tutti i miei precedenti scritti, nei riferimenti segnati (eccetto gli espressi postali inviati alla Teologa Dr.ssa ANNAMARIA CENCI) devono intendersi atti propedeutici a quanto in oggetto rivendicato e, unitamente al presente, costituiscono parte integrante della mia opera epistolare “LA DIVINA COMMEDIA BIS”, a tangibile testimonianza che il “pazzo di DIO”, nientepopodimeno, si può anche «... permettere di cestinare La Divina Commedia di Dante Alighieri, perché non serve più», come da me già scritto nel primo fax folle del 25 ottobre 1993 (riportato nel Fascicolo presso SGARBI/BERLUSCONI, pag. 59 righi 11-15).

Da tutti gli atti prodotti ho ricevuto una sola risposta dal Signor Ministro della Giustizia, On.le Avv. ALFREDO BIONDI, in data 7 luglio 1994, che accludo alla presente in Allegato N. 1. Ho riscontrato 2 volte l’On.le Prof. VITTORIO SGARBI: in data 11 marzo 1994, per ringraziarmi del “poderoso lavoro” ricevuto; in data 24 luglio 1994, che accludo in Allegato N. 2.
Dei 5 espressi inviati alla sorella in Cristo, Gent.ma Dr.ssa ANNNAMARIA CENCI, ho ricevuto 3 brevi risposte dove questa studiosa, appassionata del Signore e delle Sacre Scritture, stupendosi molto della mia facondia, mi scriveva tra l’altro: «(...) perché parli e agisci in modo che qualcuno ti ritenga pazzo?»: la presente rivendicazione è la risposta eloquente ed inequivocabile. Colgo l’occasione per rammentarLe che tutta la scrittura folle e assennata da me ricevuta è più che sufficiente a realizzare, dopo la Sua stupenda opera in 4 tomi: «LE VIE DEL SIGNORE NEI PASSI PIÙ DIFFICILI DELLA BIBBIA», una ulteriore opera, di certo non meno splendida, intitolata: «LE VIE DEL SIGNORE NEI GIORNI PIÙ DIFFICILI DEL NOSTRO TEMPO (alle soglie del Terzo Millennio)». La ringrazio e prego di poterLa riscontrare al più presto in merito a tutto. Ciò facendo dimostrerà di essere una donna libera.
Passo ora a scrivere sommariamente cosa ho fatto dall’ultimo atto che risale alla visita psichiatrica del 29 giugno 1995. In data 17 luglio 1995 ho prodotto una denuncia contro mia sorella alla Benemerita Arma dei Carabinieri di Portici, che accludo in Allegato N. 3. Questa denuncia non ha sortito alcun effetto.

Nei mesi di luglio/agosto/settembre 1995, completamente privo di alcun lavoro, per sopravvivere ho venduto ad un collega tipografo di torre del Greco il mio apparecchio fax per L. 600.000, con acconto di L. 200.000 ed il residuo a L. 50.000 settimanali: l’indispensabile pecunia per soddisfare al minimo le mie esigenze materiali relative ai suddetti 3 mesi.
In data 6 ottobre 1995, in un’Associazione Musicale di Portici, con mezzi rudimentali di incisione, ho registrato un’audiocassetta declamando un testo di 3 pagine a/4 dattiloscritte. La prima pagina reca il titolo «VERITATIS SPLENDOR» da me scritta il 19 dicembre 1993 e pertanto è compresa nel citato fascicolo di follìe in possesso dell’On.le Dr. SILVIO BERLUSCONI e dell’On.le Prof. VITTORIO SGARBI, alla pagina 20.
In data 14 ottobre 1995, grazie all’amico Maestro ANGELO BOSSO di Portici, che ritengo il più grande Pittore/Scultore vivente che tra tanta operosità si cimenta da sempre nella sacra raffigurazione dell’«ECCE HOMO», nel Suo umile studio ho realizzato con una piccola videocamera da dilettanti, la videocassetta dello stesso contenuto di quella audio incisa nella precedente settimana. Ho mantenuto le stesse musiche in sottofondo, tra cui quelle di «’O SOLE MIO», che è nota in tutto il mondo; l’ho scelta simbolicamente.
Dette 3 cartelle di testo e relativa audio/videocassetta le accludo in Allegato N. 4. Non posseggo videoregistratore e quindi non ho avuto la possibilità di poterla visionare se non per pochi tratti dal negoziante nella fase di riproduzione di 22 cassette, ma ciò che conta non è la forma ma la sostanza, che emerge dal testo scritto.

Nel mese di ottobre 1995 finalmente ho trovato di poter arrangiare sporadiche ore di lavoro tipografico alla linotype e senza alcuna difficoltà mi sono pure accontentato di dedicarmi a degli occasionali lavoretti di rottamazione metallica, pur di riuscire a sostenere le spese di questa voluminosa raccomandata di rivendicazione alle supreme cariche della Repubblica Italiana.
In data 25 ottobre 1995 il mio medico di base Dr. Antonio P., che più volte si è dichiarato anche «il mio più grande amico», mi consigliò di inoltrare domanda per il riconoscimento di invalidità civile 100% con accompagnamento, perché a Suo parere i documenti sanitari in mio possesso lo farebbero ben sperare. Ho accettato di seguire questo ‘amichevole consiglio’ e il 30 ottobre 1995 ho inoltrato la relativa pratica alla Commissione Medica delle invalidità civili, di cui trasmetto in Allegato N. 5 il solo modulo di domanda da me compilato, omettendone gli allegati.
Il Dr. Antonio P. oltre a medico di base e ‘amico’ è stato un vero e proprio confessore laico, conscio del segreto professionale alla stregua dei sacerdoti. Egli su di me ha avuto molteplici opinioni diagnostiche relative alla sfera mentale. La penultima di queste è stata: «Una forma acuta, ma non grave, di eccitazione psichica, consistente nell’accentuazione dell’umore verso l’euforia e la gaiezza» che in gergo medico si chiama “ipomanìa”. Poi, ultimamente, ha cambiato ancora opinione quando in un convegno scientifico a Napoli, trovandosi con un collega ufficialmente vice-primario psichiatrico ma per l’assenza reiterata del titolare della struttura pubblica dove è impiegato svolge vere e proprie mansioni di Primario eminente, a questi confidò in sintesi la mia vicenda. «EASCIO, lo sai che cosa mi ha detto?». «È interessante dottore, sono curioso di sapere! Che cosa ha detto?». «Mi ha detto che la diagnosi e terapia fatta dal Prof. BONAVITA a suo tempo è esatta. Mi ha assicurato che quanto prima finirai degente nel suo ambulatorio». Fu così che pensò di darmi l’aiuto concreto consigliandomi di richiedere ciò che potevo di certo ottenere: una bella pensione di invalidità totale, arricchita di una sostanziale indennità di accompagnamento. Così, a Suo dire, mi sarei davvero sistemato per sempre, senza vaneggiare ancora col Prof. BONAVITA. Mi produsse sùbito la relazione medica prescritta dalla legge in quanto Suo assistibile affetto da: «Disturbo paranoide di personalità in fase di viraggio verso il disturbo delirante».
Ma perché ho praticato questo consiglio del tutto dissennato se non anche poco ortodosso? L’ho ascoltato e seguito unicamente in vista della presente e nella previsione di non ricevere ancora alcun riscontro neanche dal Signor Presidente della Repubblica. In tal caso che in verità credo davvero assurdo ma non improbabile, pensando di sottoporre in visione tutto il contenuto di questa raccomandata, prima alla Commissione per l’accertamento delle invalidità civili che tra pochi mesi mi dovrebbe convocare, e poi al Giudice competente a decretarne il responso; insomma per avere ancora carte da giocare.
Del Dr. Antonio P. ho già scritto nell’ultima citata raccomandata; e cioè che mi ha dato delle opportunità di ricavare dei soldini per commissioni varie, tra cui fare da aio, nell’aprile/maggio 1995 alla Sua secondogenita MARIAGRAZIA, finalizzato al superamento dell’esame per passare dalla primina alla II classe elementare, che attualmente frequenta. Tale compito mi ha fruttato la gratificazione di L. 100.000 dall’amico dottore nello stesso giorno della promozione, che in verità più che mio il merito lo attribuisco alla mamma della bambina: Gent.ma Dr.ssa Anna P., biologa che però da un decennio insegna matematica e scienze nelle scuole medie.
Ricordo che un giorno MARIAGRAZIA, incapricciandosi più del solito, facendole presente che così comportandosi poi «GESÙ piangeva!», mi rispose: «Eascio, però questo GESÙ rompe troppo!» e proprio oggi che scrivo, venerdì 22 marzo, domandando alla sorellina più piccola: «Senti CHIARA, fammi sentire, chi sono io?», alla risposta pronta della 4enne: «il passo di DIO!», la sbalorditiva bimba MARIAGRAZIA ha sùbito sopraggiunto: «Eascio, tu sei solo un povero scemo, perché DIO non esiste!»... Eppure il padre è fervente cattolico praticante! In varie occasioni mi ha pure dimostrato di conoscere il Vangelo a memoria; lo interpreta però completamente alla rovescia. Cito soltanto che si distingue spiccatamente per essere un uomo che non si fida assolutamente di nessuno; spesso me lo ha dichiarato, al che io sempre gli ho fatto presente: «Dottore, ma se non credete all’uomo che vedete, come credete poi a DIO che non vedete?!».
L’anno scorso, nella sera di Venerdì Santo, al Suo seguito e esageratamente rispetto alle mie abitudini, abbiamo visitato 7 chiese di Portici/Ercolano allestite per i Santi Sepolcri; in ognuna delle quali si inginocchiava in meditazione per non meno di 10 minuti, mentre io in 2 minuti, recitando mentalmente la semplice preghiera del Signore seguita da una ‘Ave’ e ‘Gloria’ me ne uscivo consumando una sigaretta nell’attesa. Mi ha sempre assicurato che qualora mia sorella (anche Sua assistibile) mi riducesse fuori di casa per l’acerbo contenzioso in corso, non mi lascerebbe dormire per strada.
La principale motivazione della minaccia di sfratto coatto da parte della mia pure ‘cristiana’ sorella è quella che dove risiedo con la mamma inferma, praticando una preziosa assistenza notturna, al piano soprastante di Sua proprietà ci dovrà venire ad abitare la figlia Sara promessa sposa, che assolutamente non accetta di avere di sotto lo ‘zio pazzo’, rifiutato per la vergogna da moglie e figlie; a Suo dire è maggiormente giustificato e comprensibile che se ne vergogni anche la nipote. Avrei dovuto già sfrattare a mezzo della Sua prepotenza il 6 Febbraio u.s., ma per proprio comodo ha rinviato di 2 mesi, e cioè al 6 aprile p.v., guarda caso, Sabato Santo! Il Dr. Antonio P. da qualche mese addirittura mi ha promesso di fittarmi una monocamera che libera dispone ad Ercolano: un po’ col lavoro intermittente, un po’ con la pensione di invalidità da ricevere, che al riguardo però in questi giorni non si promettono tempi brevi (!), mi potrei certo permettere di pagare le Lit. 300.000 della pigione relativa.
La ‘benevolenza’ del Dr. Antonio P. nei miei confronti la ricambio mettendomi a disposizione della Sua Signora Insegnante come autista per 3/4 ore nel pomeriggio di ogni venerdì, utilizzando una “Cinquecento proletaria”, così definita dal dottore; si va in giro tra Portici ed Ercolano per varie commissioni.
La Signora ANNA mi ritiene persona squisita ed io mi dichiaro sempre Suo servo del tipo AMBROGIO che reclamizza la Ferrero/Rocher in TV. Frequento così la Casa P. di proprietà del papà della dottoressa, Sig. AGOSTINO P., ultrasettantenne, vedovo, pensionato di polizia, che si dedica molto attivamente e con forte dose di pazienza ad aiutare la figlia nel governo di 3 nipotini; di questi il primogenito GIUSEPPE, molto simpatico, neanche scarseggia in capricci e intemperanze; spesso mi provoca con frasi del tipo: «Eascio, S. Paolo è uno stupido!», ma poi rimane deluso perché io, sorridendo gli rispondo: «Non sai quello che dici», senza arrabbiarmi per niente. La Signora è, giustamente, eccezione al segreto professionale del marito ed è pertanto al corrente della mia vicenda. All’inizio del frequentarci (aprile 1995) alla domanda: «Signora, avete fede?», la risposta una sola parola: «Dipende!». Gioco con Lei che mi è simpatica come i Suoi 3 gioielli, ma sia chiaro, con parole e frasi. A volte la provoco dicendoLe in più occasioni: «Signora, Vi rendete conto? La Vostra mente dotta rispetto alla mia indotta è come quella di una formicuzza!» e reagisce sùbito con un dolce sorriso: «Certo!, certo!», confondendomi con un ipomaniaco. Parlando poi seriamente su cosa pensa di me, mi confessa che non se lo sa spiegare; tutto al più protende a pensare che come l’indimenticabile comico TOTÒ, solo dopo la morte si scoprono tutte le virtù più uniche che rare. Vivo così delle belle ore settimanali non da solo.
Il tempo maggiore del Dr. Antonio P. è speso innanzitutto per i Suoi propri pazienti, pressoché tutti mutuati, senza alcun limite ammissibile, anche di sabato e domenica e senza fini di lucro, alla stregua di un missionario. Perdippiù il dottore è oberato dall’assistenza dell’anziana genitrice paralizzata, che trascorre il Suo tempo alternando il letto con una sedia e che vive sola in un mastodontico palazzo settecentesco ereditato dal figlio; è governata da una donna polacca. In questo grande sito vi sono appena 3 inquilini ed è così sfitto per circa il 70%.
Il Dr. Antonio P. si guarda bene dall’affittare maestosi locali e appartamenti, essendo diffidente; anzi si preoccupa di agire legalmente per ottenere la liberazione dei residui affittuari, con l’unica eccezione di un amico ingegnere che vive da vari decenni da solo e che conosce sin dall’infanzia. Così combinato si comprende bene come il dottore riduce al lumicino il tempo da dedicare alla propria famiglia e pertanto Egli è di frequente preso da un comportamento schizofrenico di amore/odio verso la consorte, ritenendosi del tutto incompreso e quindi non amato. Più che sposati da oltre un decennio sembrano dei fidanzati all’insegna dell’amore non è bello se non è litigarello. Io, che sono quello che sono, ho solennemente assunto espresso impegno verso la gent.ma dr.ssa ANNA e il Suo papà AGOSTINO di riuscire a cambiare radicalmente il carattere del Dr. ANTONIO P. Impossibile! Mi hanno sempre risposto, perché «Chi è tondo non può finire quadro!». Io conto invece di ottenere questo risultato, quando sarà riconosciuta la rivendicazione in oggetto della presente; certo, mi rendo conto che equivale alla quadratura del cerchio.
Una volta omologato, a tutti i cittadini verrà da me accordata una franchigia sul mio ONORARIO, come in precedenza specificato, eccetto 3 persone:
1) Il Dr. ANTONIO P. perché lo giudico al cospetto del Signore «un servo infingardo» che ostinatamente sotterra i talenti ricevuti senza farli fruttificare, con danno notevolissimo per la Società; quindi dovrà rimanere senza niente: soltanto così ridotto saprà amare se stesso, moglie e figli. Dovrà gioire ritenendosi fortunato di essere stato giudicato da me prima del Signore nel secolo futuro, dove vi potrebbe essere «pianto e stridor di denti». Tutto il Suo patrimonio, oltre i 3 miliardi di lire, sarà a disposizione del Debito pubblico, mentre la franchigia sarà da me trattenuta per poi provvedere io ai Suoi figli.
2) La mia sorella MARIAGRAZIA, vedova S., affinché impari che si deve pensare prima al Signore e poi ai figli. Ha creduto di essere la donna più intelligente del mondo ed io il più stupido (non sono mie opinioni ma Sue eclatanti affermazioni). Dovrà constatare che è esattamente il contrario. Non solo si è fatta serva di due padroni, ma addirittura dando la precedenza a Mammona, che non è niente, e poi a DIO, che è tutto. Mi ha odiato mortalmente per vedere in me il Suo opposto. Già dalla ricezione di questa raccomandata, a meno che non la rifiuta rispedendola al mittente, a prescindere dall’esito di questo vibrante e poderoso mio scritto, anziché scervellarsi diabolicamente di come ottenere l’intervento dei Carabinieri per cacciarmi di casa perché pericoloso, cominci a fare penitenza recandosi a piedi nudi al Santuario della Madonna del Rosario di Pompei; una volta lì chieda venia e confessi senza minima ombra di dubbio di avere oltraggiato in passato terribilmente il Signore. Io così la perdono pensando alla fin fine che il Suo cuore sia stato indurito come fu quello del biblico Faraone, senza di che come avrei fatto? In verità il Suo patrimonio è assai modesto, ma ugualmente rimarrà a mani vuote e, come prima, provvederò di disporre delle Sue proprietà che diventeranno mie, a disposizione dei due diletti nipoti ANTONIO e SARA, in onore del loro buono e mite papà GENNARO, mio stimato cognato, recentemente scomparso.
3) Il cittadino polacco KAROL WOJTYLA. Egli non ha figli del mondo per la missione sacerdotale a cui è stato chiamato e quindi non è bisognoso che Gli accordi la franchigia. Il Suo patrimonio che mi dovrà, quale GIUSTISSIMO ONORARIO, sarà interamente devoluto a beneficio del Debito Pubblico della nobile e laboriosa Nazione Polacca. È ora che questa martoriata comunità Cristiana più di ogni altra, ponga termine a sofferenze immani, in tempo di pace, per indigenze profonde. Ho conosciuto varie donne polacche, giovanissime di età, costrette ad abbandonare mariti e figli in tenera età, con conseguenze negative che si possono immaginare, per procacciare loro da poter sopravvivere, offrendosi come carne da macello nei lavori più ingrati e in paesi lontani, soprattutto in Italia a motivo del concittadino Santo Padre.
Queste mie 3 eccezioni, lungi da rancore o vendetta che mai potrei concepire, rivestono invece carattere di emblematicità molto significativa ed utile per il prossimo futuro.
A S.S. GIOVANNI PAOLO II, nella Sua Altissima Carica di VICARIO di CRISTO in Terra, esprimo il desiderio struggente di poterGli lavare i piedi. Per questo non avrò bisogno di secchiello con l’acqua; sarà esattamente come la peccatrice Evangelica, con l’unica variante di essere un uomo ai piedi del DOLCISSIMO GESÙ; vale a dire sfornito di chioma per asciugarli dal bagno di lacrime che copiose sgorgheranno dai miei occhi. Non conosco la Storia dei Papi e senza nulla togliere all’indimenticabile predecessore, GIOVANNI XXIII, il Papa dei miei verdi anni, ritengo il IX Papa del Ventesimo Secolo il più fecondo in assoluto della Cristianità. Mi ha molto aiutato a formarmi la Magistrale “DOMINUM ET VIVIFICANTEM” e senza la Sua Magnifica “VERITATIS SPLENDOR” non sarebbe nata, subito dopo circa 100 gg., il mio umile scritto “LO SPLENDORE DELLA VERITÀ”, declamato appassionatamente e riportato in audio/videocassetta allegata.
In data 8 gennaio 1996, minacciato per l’ennesima volta dalla mia sorella ho sporto QUERELA alla locale Polizia di Stato che trasmetto nell’ultimo Allegato N. 6. Come per tutti gli atti legittimi prodotti, anche questo non poteva non sortire alcun effetto. È l’ultima prova tangibile che io per la società NON ESISTO PIÙ! Eccetto se ammazzassi o finissi ammazzato.
È la prima volta che scrivo per conoscenza direttamente al Chiar.mo Prof. VINCENZO BONAVITA. L’ho già fatto indirettamente a mezzo del Chiar.mo Prof. RAFFAELE AJELLO, Suo collega cattedratico, per ben 3 volte nel maggio 1994. Proprio sulla Sua Persona ho scritto, in onore di detto eminente Autore di STORIA E DIRITTO, persona a me carissima per piacevoli fruttuosi rapporti di lavoro nei primi anni ottanta, «La mia SECONDA opera del 1/3 maggio 1994 (da uomo ‘in disonore’)» dal titolo: «UNA BREVE BELLISSIMA STORIA TRIONFALE DI GIUSTIZIA E D’AMORE», la cui copia ‘minuta’ spedita per fax il 13 giugno 1994 al Ministero di Grazia e Giustizia, allegata a vivissime istanze di giustizia massacrata, mi ha fruttato la preziosa risposta di intelligente lungimiranza dell’on.le Avv. ALFREDO BIONDI, che mi ha sostenuto e incoraggiato, facendomi constatare la VERITÀ della FEDE (al contrario del Grande NIETZSCHE).
Preciso che la mia PRIMA opera è stata la realizzazione del fascicolo “LA DIVINA COMMEDIA BIS” inviata, come una sorta di deposito testimoniale, di modo che non si possa dichiarare, con stupidità e superficialità somma che «la bilancia della giustizia con oneri e trucchi penda da un lato» per opera di «mano misteriosa». Tali idiozie sono state dichiarate dal precedente Ministro della Giustizia, Dr. MANCUSO, in una riunione a porte chiuse con Magistrati e Avvocati a Messina, alla fine di giugno 1995; ottusamente il Ministro avrebbe aggiunto: «La bilancia della giustizia deve essere in equilibrio. Se una mano misteriosa la facesse pendere da una parte, sarebbe grave e ne avremmo turbamento». Ma come si fa a parlare così quando nel nostro Paese, che ha validi motivi di vantare di essere la Patria del Diritto, la giustizia è ridotta a come cercare un ago nel pagliaio che si riesce a trovare con tempi generazionali e nel mio caso, che però è frutto di sapienza, dimostro addirittura che abbiamo una giustizia impossibile ad ottenere, come voler fare un buco nell’acqua. Quando un vigile urbano confuse il Dr. FILIPPO MANCUSO per un comune cittadino deridendolo, reagì immediatamente convocando il malcapitato vigile nel Suo Ufficio per fargli conoscere la verità della Sua Persona; non poteva, anziché blaterare, convocarmi subito per conoscere la verità della mia persona? Ne aveva tutti gli elementi che per niente aveva avuto il Suo predecessore di Governo. Se l’avesse fatto di certo non Gli sarebbe capitato come nemesi immanente di essere INGIUSTAMENTE cacciato via dalla compagine governativa; a riprova che chi opera male prima o poi ricade sul suo capo altro male.
Ho inteso così dare un giusto monito all’attuale Ministro di Grazia e Giustizia, On.le Presidente VINCENZO CAIANIELLO, a comportarsi secondo GIUSTIZIA, diversamente dal Suo sciagurato predecessore; questo poi è anche nel Suo personale interesse: se opera come deve mi dovrà soltanto la tariffa onoraria semplice da comune cittadino italiano; viceversa, scatta l’ONORARIO SPECIALE che mi fa divenire asso pigliatutto. Sono certo che accoglierà il mio consiglio. Si faccia coraggio senza paura che la bilancia della giustizia finalmente davvero si ponga in perfetto equilibrio.
Al Chiar.mo Prof. VINCENZO BONAVITA una sola domanda: «Professore si è reso conto, come fu per mio fratello CIRO, la sera di mercoledì 2 marzo 1994, quando venni a consulenza nel Suo ambulatorio medico-specialistico, fatto per persone che numerose lo affollano e che non badano al portafoglio, che è Lei nei miei confronti “SOGGETTO COMUNE NON IN CONDIZIONI DI INTENDERE E DI VOLERE”? Prima di rendere onore alla Sua Scienza, che io ancora Le ripeto di apprezzare e ammirare sinceramente, Lei è tenuto a rendere onore alla dignità prima fra tutte: quella di UOMO e pertanto in mancanza di telegramma Suo al Signor Presidente della nostra bella Repubblica si riterrà silenzio=assenso. In tal caso La riterrò PERSONA pienamente attiva capace di intendere e di volere, per cui mi complimento sin d’ora, augurandoLe la mia pace».
Al Chiar.mo Prof. RAFFAELE AJELLO, a cui sono legato da tanti bei ricordi, come già scritto, non riesco a rivolgermi con il ‘LEI’; una domandina semplice: «Professore, non Vi sembra che sia giunta l’ora di farmi pervenire, a stretto giro di posta, la copia originale menzionata della mia SECONDA opera corretta “in forma dotta”, con le Vostre «ILLUMINATE CONSIDERAZIONI FINALI DI GIUDIZIO»? Spero di sì e colgo l’occasione per pregarVi di trasmettere i miei più cordiali saluti e auguri di Buona Pasqua al carissimo Professore AURELIO CERNIGLIARO che, come per Voi, non dimentico mai benevolmente; rammentateGli che mi è ancora debitore, per non esserci più frequentati per vicissitudini tecnologiche, dello Champagne promesso prima di divenire professore, a motivo della dedizione laboriosa di giorni e notti colmi di lavoro di composizione di Sue opere imponenti da presentare al Concorso; non è mai troppo tardi per poterlo ancora bere, magari in Vs. compagnia. Spero che stia bene come spero di Voi».
All’On.le Avv. ALFREDO BIONDI, che ammiro e stimo da sempre, sia come politico che avvocato, ancora va la mia gratitudine per la magnifica risposta ministeriale, fattami pervenire anche con lodevole sollecitudine al tempo dell’omonimo Suo decreto tanto ingiustamente vilipeso e tacciato come ‘salvaladri’. Perché no! anche a Lui una breve domanda: «On.le BIONDI. Crede che io, così combinato, non abbia bisogno di alcun avvocato per far trionfare la mia giusta causa?». Idem come per il Prof. BONAVITA: un telegramma in mancanza del quale le 3 Supreme Personalità riterranno assenso pieno e incondizionato. Penso così di agevolare il loro ufficio che è quello, nel mio caso unico al mondo, in assoluto, di riconoscere un’AUTORITÀ SUPERIORE a tutte quelle esistenti nella civile convivenza umana. Sono certo di non rimanere da Lui deluso, altrimenti sulla Sua Persona dovrò ricredermi e ritenerlo solo un ‘ubriacone’ come qualcuno dissennatamente è arrivato ad insinuare. L’Avv. BIONDI. Difenda se stesso! Astenendosi semplicemente dall’inviare telegramma al Capo dello Stato. Gradirò particolarmente Sue considerazioni scritte e inviate a me direttamente.
Idem per la Gent.ma Dr.ssa MARIA BOCCHETTO FERRINI, più volte citata. Vale quanto per il Prof. BONAVITA. Stia il Collegio Medico da Lei presieduto ad astenersi da qualsiasi inutile contestazione; diversamente aggraverebbero la loro posizione: parola del «pazzo di DIO».
Adesso pongo vari quesiti all’Amabilissimo On.le Prof. VITTORIO SGARBI, che ha vantato con orgogliosa e spavalda sicurezza la derivazione delle sue ‘geniali’ idee dalla lettura di MARX, NIETZSCHE e tanti altri simili e affini. Mi risponda da uomo a uomo!: 1) La mia rivendicazione in oggetto presenta forse degli aspetti ingenui o ipocriti? 2) Il mio DIRITTO SUPREMO ha oppure non ha la potenza di farsi riconoscere? 3) Ma perché, secondo il NIETZSCHE, se ha questa potenza, il fatto stesso di presentarsi soltanto come ‘diritto’ mi indebolirebbe anziché rafforzarmi?

Prof. SGARBI, io a Lei, in privato, ho dato GIUSTAMENTE del “mezzo uomo” e “mezzo libero”; ma perché ‘giustamente’? È perché ho inteso solo di dare una correzione alla Sua Persona a me cara, con l’unico fine di elevarLa a dignità di uomo libero, anche da se stesso; senza per questo guadagnarci sia pure un minimo vantaggio. Lei invece, in pubblico, INGIUSTAMENTE ha affermato, ad esempio, che «Il Presidente SCALFARO non ha le palle!» (ben inteso, “quelle mentali”), con la principale motivazione che Questi nella Sua lunga vita avrebbe composto una sola opera libraria intitolata “AMEN” (e qui apro parentesi per dirLe che per me tale titolo da solo è più positivo di tutte le Sue opere); ha poi gridato che il Presidente della Camera «PIVETTI è una testa vuota!»: una sorta di misoginia verso questa simpatica Signora Presidente nata nel giorno del Suo insediamento; e perché? Solamente perché in quella circostanza l’On.le Dr.ssa IRENE PIVETTI osò citare DIO a cui crede fedelmente e Lei tanto si disturbò al punto di abbandonare l’Aula in segno di eclatante protesta. Ancora nei mesi passati ha affermato pomposamente che «... il Papa nei suoi viaggi cammina aiutandosi con un bastone che reca all’estremità un GESÙ CRISTO che fa schifo!» (espressione blasfema di nietzscheana memoria) e ciò perché non sarebbe opera d’autore celebre. Infine l’elenco sarebbe lunghissimo, da RADIO RADICALE, nei giorni precedenti la “Messa Solenne” del 3 marzo 1996 celebrata con MARCO PANNELLA al Teatro Adriano, annunciava in frequenti spot, tra l’altro, «il problema di riconoscere il sacro negli uomini contemporanei» e durante questa manifestazione definiva il suddetto losco personaggio politico, che anch’io alla Sua età, ho creduto e perfino votato, “UN CANDIDO”, nella verità al 100%, ecc.
Ora nelle suddette affermazioni, qual è stato il Suo intento? Ha inteso forse, come me, di correggere ed elevare questi Suoi Onorevoli colleghi o non piuttosto per distruggerli e ricavare soprattutto un personale profitto! Ecco l’abisso che separa UN UOMO da un MEZZO UOMO e che io con la presente, Prof. SGARBI, voglio colmare per Lei e per tutta l’umanità. Da questa operazione io non aggiungo una briciola di bene a quello che posseggo tale da rendermi l’uomo più felice al mondo, non bisognoso di ulteriore alcun bene.
Ha fatto bene in tempo a lasciare PANNELLA per la Sua strada cieca; non ha potuto togliere però il PANNELLA/SGARBI perché questa volpe l’aveva previsto cautelandosi nel farsi firmare dichiarazione in tal senso. Una brutta fregatura! Altro che candido! È la figura più sinistra di tutti gli uomini politici italiani. Ha azzeccato una verità il Dr. BERLUSCONI, in questi giorni, a definirlo un ‘prepotente’. È molto più pericoloso del ‘Senatur padano’.

Prof. SGARBI, Lei alla sola domanda: «C’è DIO?» si inquieta perché certi sapientoni hanno stabilito che ammetterne l’esistenza comporta un prezzo proibitivo da pagare; questa è la più grande bufala che esiste. Io adesso Le indico qual è il Suo prezzo niente affatto proibitivo da pagare. Lei che ha fatto ‘sgarbi’ in Cielo, in terra e dappertutto ne dovrà fare semplicemente un altro soltanto, con il solito bello stile che La distingue, col risultato sorprendente da guadagnare le simpatie di quelli che l’odiano, a SE STESSO; sì, un semplice “sgarbo a se stesso” come ho scritto a pagina 34, 6° rigo del fascicolo citato in Suo possesso.
Vada a Canale/5 dove è di casa e, in un’ora di massimo ascolto, faccia una puntata STRAORDINARIAMENTE CULTURALE di SGARBI QUOTIDIANI per cui nulla dovrà temere dal Prof. SANTANIELLO. Per 5 minuti ripetizione di questo mantra: «IO NON HO LE PALLE!». Dopo questo tempo aggiunga: «Me lo ha dimostrato il “pazzo di DIO”: un uomo semplice, tra gli ultimi cittadini del Sud; tra gli ultimi credenti. Egli ha raggiunto una vetta vertiginosissima: la dimostrazione scientifica dell’esistenza di DIO». Poi a Suo piacimento aggiunga ciò che desidera. Tenga conto che io non ho inventato o scoperto DIO, ma è stato il Signore GESÙ CRISTO che, mantenendo le Sue promesse, si è fatto scoprire da me e pertanto non mi deve attribuire alcun merito: gioisca ed esulta insieme a me: «GLORIA A TE, SIGNORE!». Tutto qui il “prezzo proibitivo da pagare”!
All’On.le Presidente, Dr. SILVIO BERLUSCONI, ancora per la ennesima volta consiglio: si faccia promotore del M.I.P.U.V. (Movimento Italiano di Pace Universale per la Vita) col motto di “FORZA ITALIA” e dica pure che questo Movimento è moralmente patrocinato dal “pazzo di DIO”. On.le Dr. BERLUSCONI, il periodo di apprendistato, in verità molto frastagliato da rematori contrari, comunque lo ha svolto egregiamente; è tempo che passi in s.p.e. quale Statista di Prestigio Mondiale superiore a qualsiasi altro.
Le faccio i complimenti più fervidi; lasci PANNELLA ch’è un tormento per l’anima. Vada avanti senza alcun timore, perché ha dalla Sua parte il “pazzo di DIO”, che possiede la VERITÀ, che non è Sua né mia ma appartiene a tutti e ognuno indistintamente ne dovrà beneficiare. Questo ce lo ha insegnato S. Agostino.
Alla mia cara figlia primogenita, Sociologa VALERIA, unitamente al Compagno di vita, Agronomo GIANNI SCARANO, il consiglio di recarsi nella Chiesa di S. Ciro in Portici e domandare della Signorina IDA, una brava ragazza del coro domenicale, a cui da 3 anni Le ho promesso che un giorno l’avrei fatto conoscere le mie figlie. Si presenti come la figlia di INENASCIO, quella persona anziana che tanto ammira ogni domenica tutti i componenti, NICOLA con la chitarra in particolare. Confidino a questa di non avere ancora ricevuto i Sacramenti della Cresima e Matrimonio e unitamente al Parroco, Teologo Prof. ANTONIO DI DONNA, concordino per addivenirci in tempi minimi possibili.

VALERIA, figlia mia diletta, devi semplicemente cambiare opinione. A 15 anni, nell’intraprendere gli studi umanistici, PROUDHON, MARX, ENGELS, KAFKA, ecc., a chiacchiere lette sui libri, ti hanno fermamente convinta dell’inesistenza di DIO; ora a 31 anni il Tuo sconosciuto ‘papino’ a fatti concreti ti ha dimostrato l’esistenza di DIO. Vivere con l’una o l’altra consapevolezza non è la stessa cosa come generalmente si ritiene; c’è invece una gran bella differenza. Sei stata più fortunata di me che ci sono arrivato a 51 anni. La vera felicità è la certezza di Vita Eterna in amore e dal Signore sappiamo che consiste semplicemente nella conoscenza di DIO attraverso la VERITÀ della FEDE. Ti raccomando di stare in contatto con Tua Madre e sorelle LINDA e CINZIA che è esageratamente vergognosa: la perfetta fotocopia mia dell’età di 15 anni.

Tutte le Personalità destinatarie dirette e per conoscenza, risultanti dalla presente e dalle precedenti, soprattutto quelle pesantemente chiamate in causa, cosa possono giudicare della mia persona? Soltanto balbettare che sono pazzo! Niente di più! Ciò fino a prova contraria, per cui tutti sono invitati espressamente a fornire, dimostra inequivocabilmente che il “pazzo di DIO” può giudicare ogni cosa che va giudicata, senza poter essere a sua volta giudicato da chicchessia.

Chi riceve la presente senza aver ricevuto da me alcun consiglio, cosa dovrà fare? Si regoli di reagire secondo la propria coscienza.

Illustrissime Personalità,
la rivendicazione specificata in oggetto a Voi inoltrata non deve esserVi di peso eccessivo, insopportabile, tanto da non poterla accogliere. Essa non ha niente di trascendentale. Le loro Signorie, in qualità di Supremi Custodi della Repubblica Costituzionale, si devono semplicemente adoperare affinché per il cittadino INENASCIO PADIDIO siano rispettati, come lo sono per tutti gli altri cittadini, l’articolo 2 e 3 della Costituzione. Inoltre a far sì che io possa adempiere all’imperioso dovere prescritto dal secondo comma dell’articolo 4 della stessa; ovvero di svolgere una «... funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della Società». Più semplice di così!
Non abbiate timori! La VERITÀ è l’Amore che giova a tutti!
Serenamente in attesa di riscontrarVi, a TUTTI va il mio più fervido AUGURIO di BUONA PASQUA DI RISURREZIONE, con una fraterna benedizione in nome del Signore GESÙ CRISTO. A LUI SUPREMO SIGNORE del Creato la LODE e la GLORIA in Eterno.
In Fede, con osservanza
(F.to Inenascio , il “pazzo di DIO”)

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A questa IX Epistola, dei numerosi allegati, pubblicherò soltanto la videocassetta per cui, dopo 8 anni, nel luglio 2004, acquistai di proposito un costoso Videoregistratore Panasonic, per avere la possibilità di trasformare la videocassetta VHS in DVD. Dura 21 minuti. Nei mesi scorsi detto DVD, senza neanche avere la competenza tecnica necessaria e senza nessuno che mi potesse insegnare a farlo, sono riuscito a ricavare 2 files di circa 10 minuti. Spero di poterlo pubblicare come 2° e 3° VideoInenascio sul popolarissimo Youtube, nell’omonimo canale.
Di questo DVD ne ho realizzato una cinquantina di copie, che poi ho allegato alle Personalità che hanno ricevuto le ultime 3 Epistole all’APPENDICE dell’Opera, realizzata dal 25/1/2003 al 25/10/2005. Tempo totale impiegato per l’intera Opera: 12 anni.
In data 8 dicembre 2005, feci una INTIMAZIONE alle prime 4 Cariche della Repubblica Italiana: CIAMPI/PERA/CASINI/BERLUSCONI affinché trattassero la mia vicenda personale ai sensi della Costituzione e legge n. 2248 del 1865 sui DIRITTI SOGGETTIVI e INTERESSI LEGITTIMI. Sono stato semplicemente ignorato da tutto e da tutti, ritenuto come 1 sola noce in un sacco che non fa rumore.
Da qui la mia determinazione di trasferirmi sul Pianeta Internet del tutto sconosciuto. Ci sto da poco meno di 2 anni e intendo divenire popolarissimo, senza però essere riconosciuto dove vivo, perché desidero rimanere nel più assoluto nascondimento.
M’interessano gli effetti incommensurabilmente belli che deriveranno dall’altissima missione ricevuta.
Desidero pubblicare i citati 2 VideoInenascio, proprio oggi 24/12/2008, nel 1° anniversario della dipartita della mia diletta figlia secondogenita LINDA, nubile, quando mancavano 7 gg. al compimento di 40 anni, essendo nata il 1/1/1968. Quando in Terra, il 24/12/2007, si festeggiava la nascita di GESÙ, parimenti si festeggiava in Cielo la nascita di LINDA, mia perfetta fotocopia per fisionomia, carattere e temperamento.
La riporto nuovamente qui:

Ciao LINDA, sulla Terra vivi soprattutto in me e il Tuo sorriso mi dà tanta forza, da superare qualsiasi ostacolo, per compiere quanto affidatomi.
[continua alla 3^ Puntata]
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2° e 3° VideoInenascio: LO SPLENDORE DELLA VERITÀ




domenica 21 dicembre 2008

LA SORPRESA DEL S. NATALE 2008 A TUTTI GLI ITALIANI (LIBERI!?)

L'innamorato "Pazzo di Dio" in una recente foto con maglietta di 'napolimania' con la scritta:
MA CHI MO FA FA' ?


MAIL
APERTA del 17 dicembre 2008 9.30, diretta alla nota antropologa IDA MAGLI e, per conoscenza, al Presidente del consiglio dei Ministri, deputati, senatori, direttori e giornalisti dei maggiori quotidiani nazionali e regionali, e ad una molteplicità di cittadini internauti di svariate Comunità, in rappresentanza dell'intero Glorioso Popolo Italiano.

Da pubblicare su: www.inenasciopadidio.it, http://inenascio.splinder.com, http://eascioblog.blogspot.com, www.oknotizie.it, Forum ATTUALITÀ www.la7.it, indirizzata

a: posta@italianiliberi.it

cc: notizie@governo.it

Oggetto: Sorpresina del S. NATALE 2008 a tutti gli Italiani (Liberi!?)


Salve!

Nella tardi serata di ieri mi son trovato, fortuitamente, sul sito Italiani Liberi.

Ho letto piacevolmente diversi EDITORIALI ma quando sono giunto a leggere Risposte alle lettere di Ida Magli:

EMAIL posta@italianiliberi.it da: Michele Brunati

(Omissis).

Risposta condivisa in toto, come se l'avessi scritta io. Pertanto, a titolo di gratificazione, questa meravigliosa autrice, donna denotante la genialità femminile degna di me, ho deciso di eleggerla 15^ mia "Amica particolare", con la speranza di poterla annoverare tra i miei 15 "Amici particolari", forse l'UNICA cittadina italiana che potrebbe collaborare con la mia persona, per SALVARE l'Italia, e tutte le Nazioni, da ogni sciagura umana, in primis, lo 'Tsunami' economico-finanziario drammaticamente incombente, che certamente porterebbe a sperimentare l'ultima terribile III guerra mondiale, che è assolutamente da scongiurare. Così non sia… mai!!!

Chi sono gli altri 14 privilegiati "Amici particolari" eletti, a partire dall'ottobre 1993, fino ad oggi?

Sono qui riportati (in ordine di elezione):

(1) Anna Maria Cenci (deceduta, recentemente sostituita, dal Web, con Aleandro Volpi); (2) Vittorio Sgarbi; (3) Silvio Berlusconi; (4) Alfredo Biondi; (5) Enrico Mentana; (6) Pialuisa Bianco; (7) Pierferdinando Casini; (8) Giuliano Ferilli; (9) Sabrina Ferilli; (10) Carlo Azeglio Ciampi; (11) Emanuele Severino (12) Oriana Fallaci (deceduta, sostituita, dal Web, con Serafino Massoni); (13) Livio Fanzaga; (14) Adriana Battist (dal Web).

ATTENZIONE!

Tengo a precisare che Ida Magli è LIBERA di accettare o non accettare l'elezione ma non potrebbe mai vietarmi, se dissentisse, di ritenerla ugualmente mia 15^ "Amica particolare".

Cosa intendo io per "Amica particolare"?
È spiegato nella mia Opera epistolare e profetica LA DIVINA COMMEDIA BIS (25/10/1993 – 25/10/2005), depositata presso V. SGARBI, Critico d'Arte e S. BERLUSCONI, Editore, a partire dal 14 gennaio 1994.
Lo riassumo brevemente qui:
Per "Amico particolare" intendo donare all'Amico/a connazionale un Amore amicitiae, che non è superiore all'Amore coniugale, soltanto per la mancanza della componente sessuale.
È un dono irrevocabile (anche se rifiutato perché non richiesto), senz'alcuna pretesa di essere ricambiato, quindi Amore gratuito a senso unico, che garantisce benessere per sé, per i suoi cari e futuri discendenti.

Ed io,… chi cazzo sono?

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO, sono «persona "non imputabile" - Pubblico Ministero: N.D.P. per "incapacità di intendere e di volere"». Così risulta dalla sentenza pronunciata nella Prima sezione penale del Giudice di Pace di Roma, Avv. Laura CANCELLI, alla pubblica udienza del giorno 8.5.2006.

In verità, in verità:

IO SONO l'unico IMBECILLE mai apparso sul Pianeta Terra.

E perché sono l'unico imbecille…?

Perché ho avuto la disgrazia (o grazia, per me è la stessissima cosa) di ricevere la Fede nel Signore GESÙ CRISTO, senza il "dubbio metodico" di cartesiana memoria. Filosofi, Teologi e Scienziati non potranno dissentire, eccetto la persona (per me) + stolta oggi in Italia: Emanuele Severino, ovviamente, seguito da tutti i suoi seguaci e simpatizzanti, in primis, la mia persona, dal momento che risulta mio amabilissimo 11° "Amico particolare". Signori belli, è solare che io sono al disopra del "Principio di non contraddizione", segno inequivocabile di soprannaturalità. Voi volate nel finito, mentre io, da ben 5 anni, volo nell'infinito.

Ma sono anche altro!... Ancòra!?… che cazz'altro sono?...

IO SONO la persona + pazza/stolta/debole mai riscontrata simile… l'uomo + stupido, + ignorante e + ingenuo al mondo di oggi.

In verità, in verità:

Tutti i miei amati connazionali, devono semplicemente prendere atto che, nei miei confronti, sono persone NON IMPUTABILI perché "Totalmente incapaci d'intendere e liberamente volere"…ma volere che cosa? Un nuovo meraviglioso mondo d'Amore. Pertanto sono INNOCENTI, a partire dalle mie 2 dilette figlie superstiti, mia sorella, 2 fratelli, parenti, amici e conoscenti… fino ai Presidenti Napolitano/Schifani/Fini/Berlusconi. Vale a dire che nel Glorioso Popolo Italiano v'è 1 sola persona che non ha «smarrito il ben dell'intelletto» e possiede la «Dea Ragione»: Inenascio Padidio, alias signor NESSUNO.

Così scombinato, scusate l'immodestia, IO SONO l'Uomo più Sapiente e Saggio, tanto che, al mio cospetto, il biblico Salomone risulterebbe una scimmia antropomorfa.

Nessuno osi dire che sto un gradino… sotto Dio,… ma dica… sopra Dio, perché al cospetto di Dio, sono io che, a mia volta, risulterei una povera scimmia antropomorfa. Come fa quel simpatico imbecille perfetto di Odifreddi a scrivere tante stupidaggini? È stolto come l'amabilissimo "Amico particolare" Emanuele Severino. Parola dell'imbecille perfettissimo che scrive la presente Gmail APERTA, che dovrà circolare per tutta la blogosfera, nelle lingue europee più conosciute. Signori giornalisti, mi raccomando: onorate la Vs. incommensurabile dignità di UOMINI! Diversamente, non dormireste serenamente. Sappiate che ho eletto gli "Amici particolari", sin dall'ottobre 1993, per limitare ad essi, a tempo debito, di corrispondere con la mia persona, oggettivamente impossibilitata ad incontrare tutti i giornalisti che lo gradirebbero.
Praticamente Dio che cosa ha fatto? Ha reso ancora più fitto il Mistero di Dio, sostituendo il sottoscritto nel Mistero (microscopico Suo clone), per rendere possibile il passaggio da «Dio non c'è» (Superuomo Nietzsche, fine a se stesso) a «Dio c'è» (Superuomo Inenascio Padidio, fine all'intera umanità). Da neofita, son finito nientepopodimenoché,... sul grande YouTube, visibilissimo nel www.

Per ora mi fermo qui: "basta e avanza"! «Pace a Voi, com'è in me!»

Inenascio Padidio
Unico Uomo Libero, assolutamente!

P.S. : Questa MAIL APERTA è dedicata al mio Autore Sacro prediletto: l'Apostolo 'aspartato' S. Paolo, nel bel mezzo dell'Anno a Lui dedicato.